Come scegliere la tecnologia giusta per l’eCommerce (senza brutte sorprese) - webinar

8 Maggio 2025

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Scegliere la tecnologia giusta per il tuo eCommerce non è mai una passeggiata. Oggi in Italia ci sono oltre 700 servizi tra piattaforme, sistemi di pagamento, spedizioni, intelligenza artificiale e altro ancora. Con così tanta offerta, il rischio di sbagliare è altissimo: troppe aziende scelgono “di pancia” o si lasciano guidare da mode e pubblicità, salvo poi ritrovarsi con strumenti poco adatti e problemi complessi da gestire.

Ne abbiamo parlato in un webinar organizzato insieme a Casaleggio Associati, Shopware e Webgriffe, dove abbiamo messo a nudo errori comuni, buone pratiche e consigli concreti per fare scelte consapevoli.

Guarda qui il video completo:

Come scegliere la tecnologia giusta e perché le scelte sbagliate sono così frequenti

Una delle prime verità emerse è che molte scelte tecnologiche si basano su criteri errati:

  • “Lo usa il mio competitor”.
  • “Costa meno”.
  • “Me l’hanno consigliato”.


Questi approcci nascondono bias cognitivi e la convinzione sbagliata che la tecnologia, da sola, risolva tutto. In realtà, senza un team strutturato, un customer care preparato e un’organizzazione interna ben oliata, nessuna piattaforma potrà mai fare miracoli.

La ricetta giusta: consapevolezza e analisi

Non esiste la piattaforma perfetta, esiste quella più adatta al tuo business. Come capirlo? Con un approccio consapevole:

  • Investi tempo e budget in workshop di analisi.
  • Scrivi documenti progettuali dettagliati.
  • Valuta non solo le feature, ma come la soluzione si integra con i tuoi processi.


Fare analisi costa? Sì. Ma non farle costa molto di più.

Ownership e cultura digitale: le vere spine nel fianco

Spesso i progetti si arenano perché in azienda manca una vera ownership: non c’è nessuno che prenda in mano il progetto e lo porti avanti con decisione. Mancano figure come l’eCommerce Manager o il Project Manager digitale, e soprattutto manca la cultura digitale interna: nessuno spiega (e vende) il progetto a tutti i reparti, generando resistenze e ostacoli.

Per esempio, l’adozione di un PIM (Product Information Management) non è solo un cambio tecnologico: è un cambio culturale che impatta marketing, vendite, logistica. Va spiegato e condiviso per funzionare davvero.

Internalizzare o esternalizzare? Dipende

Altro grande tema: meglio fare tutto in-house o affidarsi all’esterno?

👉 Se l’eCommerce è il tuo canale principale, ha senso costruire un team interno forte e autonomo.
👉 Se è un canale secondario, spesso conviene affidarsi a partner esterni per restare agili e ridurre i rischi.

Molte aziende sognano di portare tutto “in casa” dopo il lancio, ma attenzione: è complesso e richiede investimenti significativi in competenze e risorse.

Il solito nodo: il conflitto di canale

Il problema è storico (Sony negli anni ’90 docet) e attualissimo: come gestire la competizione tra l’online e i canali retail/tradizionali? Le strategie possibili:

  • Creare linee prodotto dedicate solo all’online.
  • Gestire il pricing per evitare cannibalizzazioni.
  • Coinvolgere la rete vendita nella strategia digitale prima del lancio.


Se non lo fai, rischi frizioni interne che possono bloccare la crescita.

Le agenzie: partner o solo esecutori?

Un punto su cui siamo stati tutti d’accordo: le agenzie devono smettere di essere viste solo come “tecnici”. Serve che diventino partner strategici, capaci di aiutare il cliente già nella fase di analisi e strategia. E le aziende devono capire che la consulenza ha un valore e va inserita a budget, evitando la logica del preventivo “al buio”.

In sintesi: cosa devi portarti a casa

✅ Non affidarti a scorciatoie: analizza e pianifica.
✅ Investi in cultura digitale interna e ownership.
✅ Scegli piattaforme flessibili e scalabili (Shopware è citata come esempio virtuoso).
✅ Non inseguire solo la tecnologia: lavora su processi e organizzazione.
✅ Considera la consulenza come parte integrante del progetto.

Non esiste la scelta perfetta. Esiste la scelta strategica, fatta di analisi, cultura interna e partner giusti. Investire oggi nel processo decisionale giusto significa evitare errori, costi e ripensamenti domani.