Ecommerce 2025: visione chiara, tecnologia solida

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Il 2025 si prospetta come un anno di trasformazione per l’eCommerce italiano. Abbiamo già approfondito i trend per l’eCommerce 2025 in questo articolo.

Dopo un 2024 segnato da sfide significative, emergono segnali di ripresa e nuove opportunità. Secondo il “Morale Barometer 2025” condotto da Fevad in collaborazione con Netcomm, il 48% delle aziende italiane prevede una crescita del fatturato per il 2025, mentre il 52% anticipa un miglioramento della redditività.

Questi dati indicano un cauto ottimismo nel settore, nonostante le difficoltà affrontate nell’anno precedente. (Fonte: Consorzio Netcomm)

Espansione internazionale: il salto decisivo per conquistare nuovi mercati

L’internazionalizzazione è ormai molto più di un’opportunità: è una leva concreta di crescita per le aziende italiane, specialmente per quelle B2B che cercano nuovi mercati, maggiore resilienza e un vantaggio competitivo nel medio-lungo termine.

Secondo il “Morale Barometer 2025” di Fevad, il 50% delle aziende italiane impegnate nel cross-border opera già in oltre 10 mercati esteri, superando di slancio la media europea (39%). Un dato che dimostra non solo ambizione, ma anche un’evoluzione nella maturità digitale delle imprese italiane.

Ma andare all’estero non significa solo tradurre un sito web.

Per crescere realmente in un contesto internazionale servono infrastrutture digitali scalabili, piattaforme capaci di adattarsi alle specificità di ogni mercato (valute, lingue, normative), una gestione centralizzata dei dati e un modello operativo che permetta di mantenere coerenza e controllo senza perdere flessibilità.

Cosa serve per affrontare un’espansione cross-border efficace?

  • PIM (Product Information Management) per gestire in modo strutturato i dati prodotto e distribuirli facilmente su più canali e paesi.
  • Architetture flessibili e scalabili che si integrano con ERP, CRM e logistica.
  • Strategie omnicanale locali, capaci di adattarsi a comportamenti di acquisto diversi.
  • Gestione multilingua e multivaluta nativamente supportata dall’eCommerce.
  • Competenze e partner affidabili, che accompagnino il processo end-to-end senza compromessi.

 

In questo scenario, il ruolo dei partner tecnologici è determinante. Non basta “avere una piattaforma”, ma serve un ecosistema digitale che tenga conto delle complessità operative dell’internazionalizzazione, e un approccio che metta sempre al centro la sostenibilità e la scalabilità della soluzione nel tempo.

Intelligenza artificiale e Martech integrati: il cuore del marketing 2025

L’intelligenza artificiale – in particolare quella generativa – sta riscrivendo le regole dell’eCommerce e del digital marketing. Le aziende stanno progressivamente integrando modelli predittivi, strumenti di automazione e contenuti generati dall’IA nei processi di customer service, content creation e campaign management.

Ma se le potenzialità sono enormi, lo sono anche le sfide.

Non basta adottare nuovi strumenti: serve una visione.

L’IA può aiutare a ottimizzare le campagne, personalizzare le esperienze, ridurre i costi e aumentare l’efficacia dei canali digitali. Ma senza una governance chiara, rischia di produrre contenuti standardizzati, incoerenti con il brand, o peggio, generare errori e fraintendimenti.

Le sfide principali da affrontare:

Transizione Cookieless e centralità dei dati di prima parte

La fine dei cookie di terze parti impone alle aziende una revisione radicale della raccolta e gestione dei dati. La parola chiave è: fiducia. Servono strategie per costruire relazioni dirette e trasparenti con gli utenti, valorizzando i dati proprietari (CRM, analytics, eCommerce).

Produzione di contenuti autentici e multicanale

Video brevi, storytelling nativo, contenuti interattivi: le aziende devono evolvere da broadcaster a brand conversazionali. Il rischio? Produrre volumi senza impatto. La soluzione passa da processi editoriali ben organizzati, tecnologie collaborative e creator strategy.

Adozione dell’IA e Martech stack coerente

Molte aziende adottano nuovi tool in modo tattico, senza una strategia integrata. Ma un Martech stack efficace deve essere connesso, accessibile e funzionale agli obiettivi reali.

Non servono solo strumenti nuovi, servono strumenti ben orchestrati.

Dove intervenire per non perdere il treno dell’innovazione?

  • Audit dei processi digitali e identificazione dei colli di bottiglia
  • Mappatura dei dati e dei touchpoint
  • Integrazione di IA generativa con CMS, CRM, piattaforme eCommerce
  • Definizione di una governance dei contenuti e delle automazioni
  • Formazione continua per i team marketing & sales

Omnicanalità efficace: integrare touchpoint senza attriti

L’omnicanalità non è più un’opzione: è una necessità strategica per offrire un’esperienza d’acquisto fluida, coerente e memorabile, sia online che offline. Oggi i clienti si muovono con naturalezza tra canali digitali e fisici: cercano informazioni sui social, confrontano prezzi da mobile, acquistano da desktop e ritirano in negozio. Ogni interazione è parte di un unico percorso, che deve essere integrato, riconoscibile e su misura.

Per riuscirci, le aziende devono superare i silos organizzativi e tecnologici, connettendo tutti i touchpoint (siti, marketplace, app, punti vendita, customer service) in un ecosistema digitale capace di dialogare in tempo reale.

Personalizzare l’esperienza, inoltre, non significa solo usare il nome del cliente in una mail: vuol dire conoscere davvero i suoi comportamenti, anticipare i bisogni e proporre contenuti, offerte e servizi rilevanti nel momento giusto e sul canale giusto.

A livello operativo, l’omnicanalità richiede una gestione unificata dei dati, processi flessibili e strumenti capaci di aggiornare in automatico informazioni, disponibilità di prodotto e pricing su tutti i canali. Solo così si crea un’esperienza coerente e senza attriti, che rafforza la fiducia e aumenta la probabilità di conversione.

Sostenibilità e responsabilità: leva strategica, non solo branding

I consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e all’impatto sociale delle aziende. Ma oggi non si tratta più solo di una questione di reputazione: adottare pratiche sostenibili è una leva strategica per generare valore duraturo.

Sostenibilità significa ripensare l’intera filiera: dalla scelta dei fornitori all’imballaggio, dalla gestione energetica dei magazzini alla digitalizzazione dei processi, fino alla trasparenza nella comunicazione verso clienti e stakeholder. I brand che investono in sostenibilità non solo rispondono alle aspettative del mercato, ma migliorano efficienza, riducono costi e si posizionano come attori responsabili e lungimiranti.

La responsabilità sociale, inoltre, abbraccia anche temi come l’inclusività, l’accessibilità digitale e l’etica nell’utilizzo dei dati. In un contesto sempre più normato (es. CSRD, Digital Product Passport), le aziende devono dotarsi di strumenti e processi che permettano di misurare, tracciare e comunicare in modo chiaro i propri impatti.

In questo scenario, l’innovazione tecnologica è un alleato chiave per abilitare nuovi modelli di business sostenibili e per trasformare la compliance in un vantaggio competitivo.

Percorsi strategici verso l’eCommerce del futuro

Per affrontare con successo le sfide e le opportunità che il 2025 porterà con sé, le aziende devono adottare un mindset orientato all’adattabilità, all’innovazione e alla centralità del cliente.

Ecco alcune delle priorità strategiche su cui vale la pena investire:

Diversificare i Canali di Vendita

Il comportamento d’acquisto dei clienti si evolve rapidamente. Integrare l’omnicanalità non significa solo “essere ovunque”, ma creare un’esperienza fluida, coerente e senza frizioni tra touchpoint fisici e digitali. È un processo che richiede governance dei dati, revisione dei flussi operativi e capacità di adattamento continuo.

Investire in tecnologia e competenze

L’adozione di soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale, sull’automazione e su infrastrutture scalabili può fare la differenza in termini di efficienza e reattività. Ma la tecnologia da sola non basta: è fondamentale formare team in grado di comprenderla, implementarla e farla evolvere in funzione degli obiettivi aziendali.

Focalizzarsi sulla Customer Experience

Oggi il vero vantaggio competitivo è offrire esperienze rilevanti, rapide e personalizzate. I dati – se raccolti e interpretati correttamente – permettono di creare offerte su misura e costruire relazioni di valore. L’uso intelligente di strumenti Martech, CRM e analytics consente di trasformare ogni interazione in un’occasione per fidelizzare.

Integrare la Sostenibilità nel Core Business

Le pratiche ESG non sono più solo una risposta alla pressione normativa o al greenwashing. Sono un criterio decisionale per i consumatori e un driver per la competitività nel lungo periodo. Le aziende che sapranno coniugare crescita economica, responsabilità sociale e riduzione dell’impatto ambientale avranno un vantaggio tangibile.

In sintesi, il 2025 sarà un anno in cui vincerà chi saprà unire visione strategica e capacità di esecuzione. Le imprese più pronte saranno quelle capaci di leggere il cambiamento, anticipare i bisogni del mercato e costruire valore con soluzioni su misura, solide e sostenibili.

In sintesi:

Le aziende che vogliono competere nel 2025 devono puntare su quattro pilastri: espansione internazionale, intelligenza artificiale integrata nei processi, vera omnicanalità (non solo presenza multicanale) e sostenibilità misurabile. Sono le dimensioni che guidano l’innovazione e differenziano chi cresce da chi fatica a stare al passo.

No. L’internazionalizzazione richiede una gestione strutturata dei dati di prodotto (spesso tramite PIM), piattaforme in grado di gestire più lingue, valute, fiscalità e logiche di prezzo, e una UX localizzata. Senza questi elementi, il rischio è quello di esporsi a nuovi mercati con un servizio incoerente o inefficiente.

L’intelligenza artificiale ha senso solo se supportata da una governance chiara, dati proprietari di qualità e un’infrastruttura integrata (CRM, CMS, eCommerce, CDP). Serve anche un team formato per evitare l’effetto “contenuto generico” e garantire coerenza con l’identità di brand. L’adozione senza guida è più pericolosa che utile.

Sì, ma non basta solo la tecnologia: serve anche una ridefinizione dei processi interni e dei flussi tra reparti. I touchpoint (sito, app, store, customer care) devono essere coordinati in tempo reale per offrire un’esperienza senza interruzioni. Chi riesce a farlo riduce i costi di assistenza, aumenta il CLV e fidelizza il cliente.

Integrare pratiche ESG in modo autentico consente di ridurre i costi (packaging, logistica, energia), migliorare l’attrattività per i talenti, aumentare la fiducia dei clienti e prepararsi alle normative europee in arrivo (come CSRD o Digital Product Passport). È una leva competitiva, non un esercizio di marketing.