Vi raccontiamo il WM Expo 2015

Il WM Expo, la due giorni di conferenza italiana sul web marketing del 25 e 26 settembre, ha visto salire sul palco rappresentanti illustri del mondo del web. Ecco come è andata e le nostre impressioni.

WMExpo

Ok, diciamo subito che questo non sarà un dettagliato resoconto della due giorni di convention dedicata al Web Marketing, ma un nostro (mio) personale punto di vista su questa prima edizione del WMExpo e di come, alla luce dei vari interventi, sta evolvendo la nostra attività e il modo di fare business.

Intanto, nota di costume, l’evento si svolge una volta tanto in quel di Padova e non nella solita Milano o Roma. Il nord-est è tecnologicamente ricco di agenzie che operano in tale settore e aver organizzato un evento simile a Padova ha il suo perché. Bravi! Personalmente l’ho apprezzato molto.

Venerdì 25 settembre – giorno primo

Rudy Bandiera, mattatore della due giorni, introduce ai singoli interventi con l’adeguata ironia e lo stile che lo contraddistinguono. Il breve discorso introduttivo verte sul fatto di restare al passo con i tempi e il dovere che abbiamo tutti noi di restare aggiornati e imparare sempre nuove cose.

Paolo Zanzottera affronta il tema introduttivo dell’umanesimo nella tecnologia sottolineando il fatto che occorre “umanizzare” la nostra comunicazione. Aspetto non di poco conto è legato al fatto che per la prima volta sento parlare di “persone” e non più “utenti”. Stabilire un contatto con le persone. Conversare anziché comunicare, così da avvicinare le persone e i loro bisogni alla nostra azienda e ai servizi che offriamo.

I testi del nostro sito o blog non devono più essere semplici testi ma storie. Raccontiamoci. Raccontiamo la nostra azienda. Basta sterili testi impersonali … le persone sono al centro.

Claudio Gagliardini, non me ne vorrà, ma racconta e descrive i servizi Google quasi da vero commerciale Google. L’intervento non mi rapisce particolarmente anche se mi annoto di approfondire Google Hangouts e YouTube Creator Studio.

Andrea Lai di Facebook Italia conferma che smartphone e tablet guidano la crescita della connessione internet e che entro il 2016 il 45% delle persone disporrà di smartphone. Non è già così? Vedo sempre un sacco di persone a testa bassa per strada e pensavo che avessimo già tagliato quota 50%. Facebook si conferma una vera e propria piattaforma di marketing, senza se e senza ma. Meditiamo gente, meditiamo.

Roberta Remigi analista di Google ci spiega le cinque regole per il posizionamento su Google. Quali sono, chiedete? Eh no, non ve le svelo ora che le so …eh … eh … Nessun segreto o cose che già non si sapessero (title, description, CTA in ogni pagina, valorizzare la SERP, ecc …) ma in aggiunta si parla di qualità ed attendibilità dei contenuti e finalmente anche di sicurezza. Pensate che quest’anno c’è stato un aumento del 180% di siti “forati”. Preoccupante!

Riccardo Esposito chiude la mattinata parlando di blog e l’importanza degli stessi. Il suo libro “Fare Blogging” l’ho divorato e le cose che dice le condivido in pieno.

Andrea Vitali apre il pomeriggio parlando di internazionalizzare l’e-Commerce. Alcuni dati interessanti: il 31% delle persone “spende” su e-Commerce esteri e solo il 6% su siti italiani. La percentuale sale al 10% quando uniamo ai siti italiani marketplace e al 36% nel caso di siti multilingue. Ha ricordato poi l’importanza di porre attenzione ai dazi doganali e di quanto sia fondamentale conoscere bene i prodotti per non incorrere in sanzioni o spese aggiuntive. Per concludere bisogna pensare local: ogni country ha le sue peculiarità.

Marco Ziero parla di ASO … per chi non lo sapesse in sostanza la SEO per le app mobile e relativi store. Posizionare le applicazioni mobili è una battaglia al pari se non peggio del posizionare un web site.

Luca Bove parla di local SEO per i Franchising e dell’incremento dei ricavi del 10% se ci si concentra sulla cosa. Il local SEO è anche utile anche per fronteggiare il fenomeno del showrooming, ovvero la tendenza di informarsi in negozio e compare da casa a favore del webrooming che esattamente l’opposto.

Dai dati rilevati da Google pare che la questione “near me” (vicino a me) sia fattore rilevante nelle ricerche degli utenti che desiderano sapere dove è più comodo acquistare ciò che cercano. Fondamentale risulta poi essere un buon Store Locator sul proprio sito. Questo non solo per pura NAP (Name – Address – Phone) ma anche e soprattutto per orari di apertura, prodotti in vendita e molto altro.

Ricordiamoci quindi di creare sempre le Location Pages ovvero una pagina dedicata per ogni singolo negozio. Questo aiuta la SEO e le persone che poi si riverseranno in massa nel nostro store.

Luca Rosati parla di proximity e beacon come connessione tra mondo fisico e mondo reale … se esiste ancora questa divisione. La materia è nota in quanto in azienda abbiamo già sviluppato progetti basati su tale tecnologia e quindi mi distraggo e rispondo ad alcune e-mail. Sorry …

Dario Ciracì parla di Content Marketing e di come non ci si possa rinunciare. Bisogna avere dei contenuti validi, ma ridurre questi solo agli articoli del blog non basta. I contenuti devono essere validi in tutte le sezioni di un sito, non solo negli articoli del blog.

Mi è piaciuta molto la frase “Il contenuto è come l’acqua“. Non c’entra il contenitore e la forma che essa assumerà. La sostanza non cambia. Ma i troppi (molti) contenuti tolgono però spazio e tempo alla lettura delle persone che si ritrovano oggi con una mole notevole di cose interessanti da leggere. “Quindi?” direte voi “Che si fa? Si scrive fuffa?”. Certo che no, ma ricordiamoci che il content marketing non è la nuova SEO.

Valentina Crosato parla di come inserirsi nei mercati digitali di Russia e Cina. La soluzione pare essere la strada del social. Pensate che ci sono 650 milioni di utenti internet nella sola Cina e tra Sina Weibo, Weixin e Youku sono tutti socialmente connessi. Ammetto che poi l’attenzione stava un po’ scemando e con essa l’interesse e quindi non ho colto particolari perle da condividere.

L’ultimo intervento (Chiara Ferraris di Google) mi è parso più uno spot pubblicitario che altro. I claim “AdSense per vivere da re!” o “Trasforma le tue passioni in lavoro” la dicono lunga.

 

Sabato 26 settembre – secondo giorno

Il secondo giorno del WM Expo si apre con l’intervento di Andrea Scarpetta che parla di content marketing e pancake alle 9:30. Il riferimento ai pancake è un pretesto per far capire quali e quante siano le differenti declinazioni di una semplice parola inglese, nelle varie culture. Non basta tradurre bisogna localizzare e pensare nell’ottica della lingua di destinazione. Perché? Perché ci sono 6 metriche per riassumere le varie culture:

  1. Distanza dal potere
  2. Individualismo – collettivismo
  3. Rifiuto incertezza
  4. Mascolinità
  5. Orientamento a lungo termine
  6. Indulgenza- autocontrollo

Pensate solo a quanta differenza passa ad esempio tra noi italiani e il popolo cinese, in corrispondenza della prima metrica, la distanza dal potere.

Enrico Altavilla parla di analisi delle ricerche degli utenti … scusate, delle persone! Bisogna far parlare il mercato e prendere decisioni sulla base dei dati raccolti. Pensare solo keyword > page è limitante. I confini creano limiti e l’analisi delle query di ricerca deve essere intesa più come una vera e propria analisi di mercato.

Non solo Google ma pensiamo ad analizzare anche le query di Amazon e YouTube. Inoltre analizzare le query permette di suggerire al copy nuovi spunti per il nostro content marketing.

Enrico Pavan parla di Big Data e di come possano dare una visione completa delle persone e migliorare le nostre proposte commerciali e relative le performance. È fondamentale analizzare non solo dati online ma anche i dati provenienti anche dal customer care, dai negozi fisici e così via. In sostanza trasformiamo i Big Data in azioni fruibili dall’interno.

Giovanni Cappellotto racconta di come è cambiato il modo in cui si vende e si compra. Oggi le fonti per acquisire clienti sono molteplici: lo shop online, i marketplace, l’ads, i social network, le mail, le campagne di affiliazione e i negozi fisici stessi … ma quello che non è cambiato è il vecchio adagio “se non vendi non mangi”.

L’e-Commerce è però un treno a vapore in un mondo che si muove su fibra ottica. Due velocità totalmente differenti. Nota non di poco conto il dato espresso sul volume d’affari del B2B che vale 4 volte quello del B2C.

Fabio Sutto parla di Facebook Ads e di quanto Facebook sia il canale con il miglior ritorno in Ads, rispetto ad esempio ad AdWords. Due su tutti gli spunti interessanti: prima cosa portiamoci sempre a casa i contatti, non lasciamoli su Facebook. Secondo, che vale un po’ in tutti i settori, fai un’offerta e dalle una scadenza. Facebook Ads non è fuffa e le Landing Page esterne funzionano meglio. Mi segno di approfondire la cosa.

Piersante Paneghel conclude la prima parte di giornata parlando di “pulizia dei link” e penalizzazioni di Google. Google dedesta essere preso per il culo e questo è sicuro ma le interessantissime cose dette da Piersante sono difficilmente riassumibili in un post. Fate comunque sempre attenzione alla storia del vostro sito perché i nuovi algoritmi di penalizzazione sono riepilogativi: non dimenticano – neanche il tuo passato!

Miriam Bertoli inaugura la sessione pomeridiana dicendo che non occorre essere Red Bull per volare e ancora una volta si parla di contenuti e strategia. Ma che poi lo sapete che la famosa frase “Content is the King” fu pronunciata da Bill Gates?! La sostanza è che nessuna azienda è troppo piccola per partecipare alla competizione. Basta lavorare di contenuti. Dall’intervento escono altri spunti interessanti ai quali dedicherò apposito post perché si parla di come lavorare bene anche laddove il cliente dovesse dire “Non ho soldi” o “Non ho tempo”.

Sante Achille parla di Majestic SEO Suite e delle novità introdotte. Personalmente intervento troppo tecnico per essere raccontato in questo post. Frase comunque da ricordare “I tool posso arrivare fino ad un certo punto, ma poi occorre fantasia, estro, lavoro e molto altro”. Meditate gente, meditate …

Francesco Tinti parla di Google AdWords ed è l’ultimo intervento al quale assisto perché gli ultimi quattro previsti non toccano tematiche di mio interesse, lo ammetto. Francesco si e ci domanda se AdWords sia (ancora) indispensabile per business? La risposta è ovviamente si … chi salirebbe sul palco a dire il contrario? Bisogna però puntare sulla rete display di annunci per andare a catturare gli utenti in ogni momento della giornata, dalla sveglia mattutina (chi non ha lo smartphone sul comodino?) a sera tardi.  Si tratta di microconversioni durante la giornata tipo dell’utente.

Chiudo facendo i complimenti agli organizzatori del WM Expo per aver raccolto così tante teste di serie in una due giorni davvero intensa ed interessante. Bravi e speriamo di rivederci il prossimo anno.

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